Vito Zita – Scandalo in Eritrea

La delegazione comunale di Siena si complimenta con il proprio socio Cav. dott. Vito Zita Ricercatore storico – Storiografo per la pubblicazione del libro “Scandalo in Eritrea”

Dopo anni di ricerca e studio delle fonti e in attesa di riuscire a trovare i documenti processuali, quasi sull’orlo dell’abbandono del progetto, perché i memoriali dei due protagonisti del libro sembravano introvabili, finalmente il Cav. Zita ho potuto concludere questo nuovo faticoso libro.

Si tratta del caso giudiziario che fece tremare le fondamenta dell’Italia liberale del primo governo Crispi (1887-1891) e che coinvolse anche gli alti vertici militari e la struttura dell’amministrazione coloniale.

Obiettivo della prima parte del libro, che parte con una lunga e approfondita cornice storica che inizia nei mesi successivi ai combattimenti di Saati e Dogali, è quello di far conoscere che tipo di vita si conduceva a Massaua fra il 1887 e il 1891, quali erano i condizionamenti che derivavano da un perenne stato di guerra, chi erano i personaggi, sia della politica locale che internazionale, con i quali bisognava confrontarsi. Una lettura che accompagna il lettore fino allo scoppio dello scandalo, postumo rispetto ai tragici eventi accaduti.

Nella seconda parte viene dato risalto alle cronache giornalistiche raccontate con fervore dal giornalista Napoleone Corazzini ma non si trascurano i numerosi documenti di archivio per riuscire a far luce sulla veridicità delle accuse rivolte dal giornalista e sulle verità emerse dagli interrogatori del processo.

Non sono trascurate nemmeno le discussioni parlamentari sulle condizioni del possedimento in Africa, inserite per far comprendere quali erano le argomentazioni pro e contro sul colonialismo italiano.

Viene affrontata in dettaglio tutta la procedura processuale riportando le testimonianze degli indagati, sia italiani che indigeni, fino all’atto conclusivo dei due processi, il primo nei confronti di Eteocle Cagnassi, segretario degli Affari coloniali e di Dario Livraghi, tenente dei Reali Carabinieri, e dei loro presunti complici, che hanno come capi di accusa malversazione e appropriazione indebita; il secondo con il capo di accusa di omicidio solo nei confronti del tenente Livraghi e dei suoi presunti complici. Lo scandalo nasce con le sentenze di questi due processi, entrambi conclusi con una assoluzione piena per i due imputati italiani con la motivazione di non aver commesso il fatto e la indiretta assoluzione dei vertici militari presenti a Massaua in quegli anni quanto meno correi dei fatti evidenziati nei processi.

Nell’Appendice del libro sono presenti documenti inediti che riguardano i memoriali scritti da Livraghi e Cagnassi, le sentenze dei due processi e la nota relazione finale scritta dalla Commissione regia d’inchiesta in Eritrea, riportata sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia n. 286 del 7 dicembre 1891.

Il libro non presenta condanne o assoluzioni e non offre certezze o risposte, invece pone tante domande, tutto al fine di sollecitare il lettore ad una analisi dei fatti che lo conduca ad una sua conclusione, qualunque essa sia.

Buona lettura

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