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Giornata nazionale della bandiera

Il prossimo 7 gennaio 2021 si celebra il 224° Anniversario della Festa del Tricolore o Giornata nazionale della bandiera, nostro simbolo di unità, identità e libertà. La giornata venne istituita dalla legge n. 671 del 31 dicembre 1996 sotto il mandato del Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, con l’intenzione di celebrare il bicentenario della nascita del Tricolore. A partire da quell’anno si effettuano celebrazioni ufficiali a Reggio nell’Emilia, dove venne approvata il 7 gennaio 1797 per la prima volta l’adozione del Tricolore da parte di uno Stato italiano sovrano, la Repubblica Cispadana, e in tutte le sedi istituzionali civili e militari.

Dai primi vagiti derivanti dalla Rivoluzione francese, passando per le terribili prove delle guerre risorgimentali, della prima e seconda guerra mondiale fino ad arrivare alla Repubblica, il Tricolore ha accompagnato i sogni, le speranze e le lotte per godere di una rinnovata indipendenza e libertà. Su quel vessillo hanno giurato fedeltà generazioni di italiani e per essa è stato versato il loro sangue fino al sacrificio supremo.

L’uso del primo tricolore risale al conferimento da parte di Napoleone Bonaparte ai patrioti lombardi a Milano il 6 novembre 1796 pochi mesi dopo il loro ingresso a Milano avvenuto il 14 maggio dello stesso anno. Proprio da quei francesi che, grazie alla Rivoluzione, cominciarono a considerare la bandiera invece che simbolo con un significato “dinastico” e “militare”, il nuovo loro simbolo “nazionale”, un concetto che in Italia era ancora sconosciuto. Fu Giuseppe Compagnoni – che per questo è ricordato come il “Padre del tricolore” – nella XIV sessione del Congresso Cispadano del 7 gennaio 1797 ad avanzare per primo la proposta di adottare una bandiera nazionale verde, bianca e rossa. Così per la prima volta il tricolore diventò ufficialmente bandiera nazionale di uno Stato italiano sovrano, sganciandosi dal significato militare e civico locale: con questa adozione la bandiera assunse pertanto un’importante valenza politica. Dopo la caduta di Napoleone e la restaurazione dei regimi monarchici assolutistici, il tricolore fu temporaneamente relegato alla clandestinità, diventando simbolo dei fermenti patriottici che iniziarono a percorrere l’intera penisola. L’11 marzo 1821, durante i moti piemontesi, il tricolore sventolò per la prima volta nella storia risorgimentale ad Alessandria. La bandiera verde, bianca e rossa riapparve nel corso dei moti del 1830-1831, soprattutto grazie a Ciro Menotti, il patriota che diede inizio alla ribellione indipendentista in Italia. Con i moti rivoluzionari che sconvolsero l’Europa dal 1848 al 1849, se ne ricorda l’uso durante le Cinque giornate di Milano quando, con gli austriaci asserragliati nel Castello Sforzesco, i patrioti Luigi Torelli e Scipione Bagaggia riuscirono a salire sul tetto del Duomo e a issare il tricolore italiano sulla guglia più alta della cattedrale milanese, quella su cui svetta la Madonnina. Ma sarà con la casa regnante dei Savoia e le guerre di indipendenza condotte dal Regno di Sardegna che si afferma definitivamente il Tricolore, tanto che l’8 maggio 1848 divenne la bandiera nazionale ufficiale del Regno di Sardegna e fu innalzata per la prima volta su Palazzo Madama a Torino, sede del Senato Subalpino. Il vessillo muterà più volte nel tempo e nella forma pur mantenendo la tripartizione verde, bianco e rosso e nel 1861, con l’avvento dell’Unità d’Italia, sarà confermato dal nuovo Regno d’Italia. Allo stesso modo con l’avvento della Repubblica, dopo la fine della seconda guerra mondiale, si conservò il Tricolore eliminando solo lo scudo savoia coronato.

Oggi il Tricolore deve continuare ad esprimere i più profondi sentimenti di Patria, di onore e di libertà consegnando a coloro che, come funzionari civili e militari giurano su di essa, la responsabilità dell’orgoglio e della dignità di una Nazione. A noi cittadini il compito di rispettarla e difenderla.

Viva il Tricolore

Viva l’Italia

Cav. Dott. Vito Zita – Referente culturale Delegazione ANIOC di Siena.

Da oltre 35 anni si dedica alla ricerca storica sugli aspetti militari, sociali ed economici di carattere coloniale. Ricopre diversi incarichi in Associazioni d’arma e combattentistiche ed è consulente storico per il periodo del colonialismo italiano in Africa presso il Museo Internazionale delle Guerre mondiali di Rocchetta a Volturno. Ha maturato significativi riconoscimenti nazionali e internazionali grazie alle sue opere pubblicate che oggi sono nelle più importati biblioteche delle università americane e presso la Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.

ANIOC DONA UN TERMOSCANNER ALLA CROCE ROSSA ITALIANA

Stamane alcuni dirigenti dell’Associazione Nazionale Insigniti Onorificenze Cavalleresche (ANIOC-Siena) hanno donato alla Croce Rossa Italiana-Comitato di Siena un termo scanner a infrarossi per la misurazione a distanza della temperatura corporea.

La Croce Rossa di Siena, in questo difficile periodo di emergenza sanitaria che si è venuta a creare con il Covid-19, con il suo presidente Enrico Petrini ha dimostrato grande slancio e concretezza solidaristica. La delegata senese dell’ANIOC, Maura Marchionni, insieme ai Cavalieri Mario Dragoni, Cesare Rinaldi e Luciano Tommasi, ha voluto dimostrare con un gesto simbolico la stima che si è venuta a creare tra i due comitati ed aprire una fase di collaborazione per attivare azioni di solidarietà sociale.

Maura Marchionni, interprete del pensiero di tutti gli associati che rappresenta, ha cercato fin dall’inizio della pandemia del Covid-19 di poter essere utile alle persone che tanto avevano bisogno, in modo da manifestare concretamente ancora una volta i valori morali e civili enunciati nello statuto dell’Associazione che guida. La solidarietà è un aspetto della nostra vita che può risultare faticoso, considerata la difficoltà per molti di noi a poter svolgere anche piccole attività di volontariato, ma può essere anche gratificante quando con un piccolo gesto si può tradurre in atti concreti e tangibili.

Dopo il primo passo effettuato stamane, la delegata Maura Marchionni intende rafforzare il rapporto di amicizia e collaborazione fra l’ANIOC e la Croce Rossa Italiana ed ha lanciato un caloroso invito ai propri associati affinchè partecipino con una donazione all’acquisto di una portantina elettrica, utile alla CRI per svolgere un’efficiente attività di sostegno per il trasporto di persone con difficoltà motorie. Sicuramente l’appello troverà una generosa risposta perché essere insigniti non può non significare essere esempio di nobiltà d’animo e magnanimi verso il prossimo. Solo esaltando le proprie virtù civiche e profondendo impegno morale, tutti insieme gli insigniti possono contribuire a migliorare la convivenza civile con la solidarietà verso i più deboli in modo da vincere l’indifferenza e l’egoismo dilagante che sono, prima ancora della pandemia, i mali della nostra epoca.

Messaggio del Presidente Mattarella per il 25 aprile

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 25 aprile, ha inviato il seguente messaggio:

«Nella primavera del 1945 l’Europa vide la sconfitta del nazifascismo e dei suoi seguaci.

L’idea di potenza, di superiorità di razza, di sopraffazione di un popolo contro l’altro, all’origine della seconda guerra mondiale, lasciò il posto a quella di cooperazione nella libertà e nella pace e, in coerenza con quella scelta, pochi anni dopo è nata la Comunità Europea.

Oggi celebriamo il settantacinquesimo anniversario della Liberazione, data fondatrice della nostra esperienza democratica di cui la Repubblica è presidio con la sua Costituzione.

La pandemia del virus che ha colpito i popoli del mondo ci costringe a celebrare questa giornata nelle nostre case.

Ai familiari di ciascuna delle vittime vanno i sentimenti di partecipazione al lutto da parte della nostra comunità nazionale, così come va espressa riconoscenza a tutti coloro che si trovano in prima linea per combattere il virus e a quanti permettono il funzionamento di filiere produttive e di servizi essenziali.

Manifestano uno spirito che onora la Repubblica e rafforza la solidarietà della nostra convivenza, nel segno della continuità dei valori che hanno reso straordinario il nostro Paese.

In questo giorno richiamiamo con determinazione questi valori. Fare memoria della Resistenza, della lotta di Liberazione, di quelle pagine decisive della nostra storia, dei coraggiosi che vi ebbero parte, resistendo all’oppressione, rischiando per la libertà di tutti, significa ribadire i valori di libertà, giustizia e coesione sociale, che ne furono alla base, sentendoci uniti intorno al Tricolore.

Nasceva allora una nuova Italia e il nostro popolo, a partire da una condizione di grande sofferenza, unito intorno a valori morali e civili di portata universale, ha saputo costruire il proprio futuro.

Con tenacia, con spirito di sacrificio e senso di appartenenza alla comunità nazionale, l’Italia ha superato ostacoli che sembravano insormontabili.

Le energie positive che seppero sprigionarsi in quel momento portarono alla rinascita. Il popolo italiano riprese in mano il proprio destino. La ricostruzione cambiò il volto del nostro Paese e lo rese moderno, più giusto, conquistando rispetto e considerazione nel contesto internazionale, dotandosi di antidoti contro il rigenerarsi di quei germi di odio e follia che avevano nutrito la scellerata avventura nazifascista.

Nella nostra democrazia la dialettica e il contrasto delle opinioni non hanno mai, nei decenni, incrinato l’esigenza di unità del popolo italiano, divenuta essa stessa prerogativa della nostra identità. E dunque avvertiamo la consapevolezza di un comune destino come una riserva etica, di straordinario valore civile e istituzionale. L’abbiamo vista manifestarsi, nel sentirsi responsabili verso la propria comunità, ogni volta che eventi dolorosi hanno messo alla prova la capacità e la volontà di ripresa dei nostri territori.

Cari concittadini, la nostra peculiarità nel saper superare le avversità deve accompagnarci anche oggi, nella dura prova di una malattia che ha spezzato tante vite. Per dedicarci al recupero di una piena sicurezza per la salute e a una azione di rilancio e di rinnovata capacità di progettazione economica e sociale. A questa impresa siamo chiamati tutti, istituzioni e cittadini, forze politiche, forze sociali ed economiche, professionisti, intellettuali, operatori di ogni settore.

Insieme possiamo farcela e lo stiamo dimostrando.

Viva l’Italia! Viva la Liberazione! Viva la Repubblica!»

Roma, 25/04/2020

NOMINATO L’ASSISTENTE ECCLESIASTICO DELLA DELEGAZIONE DI SIENA

Prosegue il percorso di crescita della nostra Delegazione con l’attuazione di quanto previsto dal nostro Statuto che prevede un servizio religioso cattolico.

E’ con grande piacere, infatti che, a seguito di nostra richiesta, abbiamo ricevuto da Sua Eccellenza Monsignor Augusto Paolo Lojudice, Arcivescovo Metropolita di Siena-Colle di Val d’Elsa- Montalcino, la comunicazione ufficiale che, con decreto del 2 dicembre 2019 ( PROT. N.40/2019/AM/SCM ), egli ha nominato il Rev.do Don Enrico Grassini quale Assistente Ecclesiastico della Delegazione Senese.

Un grazie di cuore all’Arcivescovo per aver accolto la nostra richiesta e a Don Enrico per aver accettato la nostra proposta nonostante i suoi innumerevoli impegni ecclesiastici.

Siamo certi che Don Enrico per la sua profonda preparazione culturale – insegna nei corsi di Teologia liturgica presso il Pontificio Istituto Liturgico in Roma – e la grande sensibilità umana che ha dimostrato nella sua pluriennale attività di parroco della Insigne Collegiata di S. Maria in Provenzano, storica istituzione religiosa profondamente cara al cuore di tutti noi senesi, sarà un prezioso supporto spirituale per la nostra Delegazione.

CONVIVIO ANNUALE 2019

Il 27 ottobre 2019 si è tenuto il pranzo conviviale con i Cavalieri della Repubblica, associati all’ANIOC organizzato dal Cav. Maura Marchionni delegata comunale di Siena. La splendida location di Villa Chigi, i numerosi partecipanti, la presenza del Segretario Nazionale Conte Maurizio Monzani, del Segretario Regionale Commendatore Rolando Ceccotti, del Segretario Interprovinciale Cav Marco Forzoni e del Segretario Provinciale CAV. Valerio Coltellini, oltre alla Presenza del Cav . Antonello Niccolucci Delegato Intercomunale di Chianciano Terme e del Cav Uff.le Giacomo Cioè delegato Intercomunale di Colle Val d’Elsa, e la presenza di Don Enrico Grassini assistente religioso della nostra delegazione Senese e del Vice Prefetto aggiunto Dott.ssa Claudia Favaccio hanno contribuito al grande successo della conviviale.

Sono stati inoltre consegnati gli attestati di iscrizione ai nuovi soci:

  • Comm. Mortillaro Rosario
  • Cav. Bossini Franco
  • Cav.Ferri Sara
  • Cav. Marziari Vittoria
  • Cav. Zita Vito
  • Daviddi Lucia
  • Daviddi Paolo
  • Dragoni Giuliano
  • Nisi Sauro

Non sono mancati momenti significativi quali l’intervento del Cavaliere di Gran Croce Roberto Barzanti, il momento del dono di una medaglia di bronzo da parte del Cav Avv. Antonello Niccolucci delegato Intercomunale di Chianciano, l’intervento del Delegato Regionale Rolando Ceccotti ed infine l’intervento del Segretario Nazionale Conte Maurizio Monzani.

L’intervento della delegata comunale Cav. Maura Marchionni, di cui riportiamo un estratto si è incentrato principalmente sul ruolo che può avere l’ANIOC nella società civile, l’importanza di tenere alti i valori cavallereschi.

“L’associazione A.N.I.O.C. ha come primaria missione quella di svolgere un ruolo di catalizzatore delle migliori risorse umane, di coloro che hanno saputo distinguersi nel mondo economico, sociale, civile, militare e religioso, e che per il loro impegno hanno ricevuto come segno di benemerenza il riconoscimento ufficiale di insignito. Persone disposte a collaborare per promuovere iniziative a favore della collettività, con particolare attenzione alle fasce più deboli, a consolidare i legami di amicizia, di stima e fratellanza tra persone di indiscussa lealtà e serietà, portatori di valori di moralità e solidarietà sociale.

ll mio intento è che nell’associazione ci prodighiamo tutti affinché si stabilisca un clima cordiale e di grande rispetto reciproco, alimentando coesione e fratellanza.

Naturalmente il mio scopo è anche quello di fare nuovi soci, perché fare nuovi soci significa accrescimento non solo quantitativo del proprio sodalizio, ma anche accrescimento culturale e umano per le esperienze che ognuno porta in dote. Esperienze da cui attingere energie e nuova forza, oltre a significare di avere un amico in più con cui condividere scampoli di vita. Altro obiettivo per me importante è passare dall’enunciazione dei valori cavallereschi ai fatti.

Sappiamo di essere gli eredi di antiche tradizioni e di nobili ideali; siamo consapevoli della difficoltà e dell’impegno che occorrono per rimanere degni di tale retaggio, ma siamo anche consapevoli che “noi abbiamo ricevuto questa prestigiosissima onorificenza perché la Repubblica ci attribuisce un merito”. Come ambasciatori e rappresentanti dei valori della Repubblica è importante essere d’esempio a tutti, mettendoci al servizio dei più bisognosi: quest’ultimo obbiettivo è senz’altro il più importante”.

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A.N.I.O.C. – Delegazione di Siena
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